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Prove che Google è in grado di rilevare i contenuti generati dall'intelligenza artificiale

  • Felix Rose-Collins
  • 3 min read

Introduzione

Una nuova scoperta ha rivelato che Google dispone di sistemi per rilevare e gestire i contenuti generati dall'intelligenza artificiale, aggiungendo un ulteriore contesto a come il gigante dei motori di ricerca gestisce questo tipo di materiale. Questa scoperta proviene da un professionista SEO che ha individuato un dettaglio intrigante nel profilo LinkedIn di un dipendente di Google.

Ecco cosa è stato scoperto e cosa significa per i creatori di contenuti e i marketer.

Cosa abbiamo imparato sul rilevamento dell'intelligenza artificiale di Google

Gagan Ghotra, un SEO australiano, ha condiviso su Twitter che Chris Nelson, un membro chiave del team Search Quality di Google, ha menzionato il rilevamento dell'IA nel suo profilo LinkedIn.

Secondo il suo profilo, Nelson supervisiona un team globale che:

  • Impedisce la manipolazione del ranking (ad esempio, spam e abusi).
  • Analizza i problemi di qualità della ricerca utilizzando dati (quantitativi) e contesto (qualitativo).
  • Rileva e affronta nuove sfide, come i contenuti generati dall'intelligenza artificiale.
  • Premia i contenuti che soddisfano e aiutano gli utenti.

Questa è la prima chiara indicazione che Google si è concentrato sull'identificazione dei contenuti generati dall'intelligenza artificiale come parte del suo processo di classificazione.

Perché è importante

Sebbene Google sia stato chiaro sul fatto che i contenuti generati dall'intelligenza artificiale non sono intrinsecamente negativi, questa scoperta fa luce sulla serietà del monitoraggio di questo tipo di contenuti. La guida di Google ha sempre sottolineato l'importanza di creare contenuti utili e di alta qualità, sia che siano scritti da una persona o da una macchina.

Chi è Chris Nelson?

Chris Nelson è un Googler che svolge un ruolo cruciale nel team Search Ranking di Google. È coautore della guida ufficiale di Google sui contenuti generati dall'intelligenza artificiale, che incoraggia la creazione di contenuti "orientati alle persone" piuttosto che la scrittura esclusivamente per i motori di ricerca.

Il suo lavoro si concentra su due aree principali:

  1. Rilevamento dei contenuti generati dall'IA: Nel suo profilo si parla esplicitamente di lavorare a soluzioni per identificare e risolvere i contenuti creati dall'IA. Questo probabilmente include l'individuazione di contenuti di bassa qualità o di spam.
  2. Miglioramento della qualità dei contenuti: lavora alla comprensione dei problemi di qualità dei contenuti attraverso i dati e il contesto per garantire che i sistemi di Google premino i contenuti utili e pertinenti.

Qual è la posizione di Google sui contenuti generati dall'intelligenza artificiale?

Google non vieta del tutto i contenuti generati dall'intelligenza artificiale. Si concentra invece sulla qualità e sull'utilità dei contenuti. Ad esempio, l'automazione può essere utile per attività come la generazione di punteggi sportivi, previsioni meteo o meta-descrizioni.

La guida di Google spiega:

"In qualsiasi modo vengano prodotti i contenuti, coloro che cercano di avere successo in Google Search dovrebbero cercare di produrre contenuti originali, di alta qualità e orientati alle persone, che dimostrino le qualità E-E-A-T".

(E-E-A-T sta per Esperienza, Competenza, Autorevolezza e Affidabilità).

Perché Google non vieta i contenuti AI

L'automazione fa parte dell'editoria da anni e Google ne riconosce il potenziale per la creazione di contenuti di valore. La chiave è garantire che i contenuti generati dall'IA non sacrifichino la qualità o tentino di aggirare il sistema.

Google non giudica i contenuti in base al modo in cui sono stati creati, ma valuta se il contenuto serve allo scopo prefissato e fornisce valore agli utenti.

Cosa significa questo per voi?

1. Concentrarsi sulla qualità

Sia che si utilizzino strumenti di intelligenza artificiale o che si scrivano contenuti manualmente, la priorità deve essere sempre quella di creare contenuti originali, utili e di valore. Evitate di sfornare contenuti solo per posizionarvi più in alto su Google.

2. Non scrivere per i motori di ricerca

Si è tentati di concentrarsi sui termini di ricerca più popolari, ma Google premia i contenuti che rispondono realmente alle domande degli utenti e forniscono approfondimenti significativi. Scrivete prima di tutto per il vostro pubblico, non per gli algoritmi.

3. Utilizzare l'IA come strumento, non come scorciatoia

L'intelligenza artificiale può aiutare a semplificare il processo di creazione dei contenuti, ma non deve sostituire la supervisione umana. Rivedete e perfezionate sempre i contenuti generati dall'IA per assicurarvi che siano in linea con la voce del vostro marchio e con le esigenze del pubblico.

4. Rimanere informati

L'approccio di Google ai contenuti generati dall'intelligenza artificiale è in continua evoluzione, quindi è essenziale tenersi al passo con gli ultimi aggiornamenti e linee guida. Capire come Google considera i contenuti AI vi aiuterà ad adattarvi e a migliorare le vostre strategie.

Pensieri finali

Questa scoperta rafforza l'impegno di Google a mantenere la qualità della ricerca, abbracciando al contempo il potenziale dell'IA. Il messaggio è chiaro: il problema non sono i contenuti generati dall'IA, ma i contenuti di bassa qualità.

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Felix Rose-Collins

Felix Rose-Collins

Ranktracker's CEO/CMO & Co-founder

Felix Rose-Collins is the Co-founder and CEO/CMO of Ranktracker. With over 15 years of SEO experience, he has single-handedly scaled the Ranktracker site to over 500,000 monthly visits, with 390,000 of these stemming from organic searches each month.

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